Neva (ネバ Neba) è un anziano namecciano che risiede nel Regno Demoniaco. È il creatore delle Sfere del Drago del Regno Demoniaco e dei Tamagami.
Descrizione[]
Aspetto[]
Neva ha un aspetto simile ad altri anziani namecciani. Assomiglia a Monaito, e anche lui porta con sè un vecchio bastone.
Carattere[]
Neva è come descritta da Gomah un po' senile, ma ben informato sulle Sfere del Drago. È smemorato di varie cose, come quando ha dimenticato lo spazzolino da denti durante il viaggio verso il mondo esterno, così come l'ultima volta che ha fatto la doccia, che ricorda è stata quando è inciampato nel fango anni prima. A causa della sua età e dimenticanza, Neva ha bisogno che gli vengano costantemente ricordati gli ordini o le istruzioni che gli sono stati dati, come quando Gomah e Degesu devono ricordargli il motivo del loro viaggio e il piano di utilizzare le Sfere del Drago della Terra.
Nonostante ciò, Neva diventa serio quando dimostra le sue varie abilità e le esegue con eccellente competenza. Inoltre è particolarmente entusiasta dell'opportunità di incontrare altri Namecciani poiché, secondo lui, non vede un altro Namecciano da più di mille anni. Non ha problemi a lavorare con Gomah e Degesu per agire nell'interesse del Re Demone per lo scambio di vite per altri 1000 anni. Né si oppone al fatto che Dende venga colpito o rapito, nonostante sia piuttosto felice di sapere che ci sono altri Namecciani oltre a lui.
Biografia[]
Passato[]
Neva creò le Sfere del Drago del Regno Demoniaco, oltre a tre esseri terrificanti conosciuti come Tamagami, a protezione delle sfere. A causa della loro forza, nessuno nel Regno Demoniaco è stato in grado di esaudire un desiderio per molto tempo. È considerato un Namecciano leggendario che rimase nel Regno Demoniaco per proteggere le Sfere del Drago mentre gli altri partirono per un nuovo mondo perché non piaceva loro essere dominati.
Dragon Ball Daima[]
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Per approfondire, vedi la voce Dragon Ball Daima. |
Curiosità[]
- Il nome Neva sembra derivare dal termine giapponese "neba neba", che viene utilizzato per descrivere cibi "appiccicosi" o "viscidi". Ciò si collega ai giochi di parole sui nomi dei Namecciani a tema lumache, dato che le lumache hanno una consistenza viscida.