Dragon Ball GT (ドラゴンボールGT, Doragon Boru Ji Ti ; GT significa "Grand Tour", comunemente abbreviato in DBGT) è il sequel di Dragon Ball Z, ma è stato prodotto solo dalla Toei Animation. La serie di Dragon Ball GT è la più breve tra tutte le serie, composta da soli 64 episodi, a differenza del suo predecessore, Dragon Ball Z, che consisteva in 291 episodi e Dragon Ball che possedeva 153 episodi. Originariamente la serie doveva essere anche più corta, avendo solo 40 episodi, finendo con la Saga di Baby, ma si decise di continuarla per altri 24 episodi, e si conclude con lo special: "Dragon Ball GT: L'Ultima Battaglia".
Trama[]
Questa serie, ambientata dopo la fine della serie "Z"[1] (e si conclude esattamente 40 anni dopo il primo incontro tra Goku e Bulma)[2] racconta ancora una volta le avventure di Son Goku (52 anni alla fine della storia[2]) che, a causa di un desiderio involontario di Pilaf che ha raccolto le Sfere del Drago dalla Stella Nera, torna un bambino di 12 anni, ed è quindi costretto a raccoglierle nello Spazio, intraprendendo un viaggio nelle quattro Galassie. La prima metà della serie si concentra su Goku, Pan e Trunks nello Spazio, mentre la seconda metà riporta i personaggi più importanti delle precedenti serie. Questa è l'unica serie che non si basa direttamente sulla storia di Akira Toriyama (finita con Goku e Ub che vanno via dal Torneo). I nemici principali di questa serie sono Baby, Vegeta (controllato da Baby), Super C-17 e i Draghi Malvagi.
Descrizione[]
Storia della serie[]
Le prime due serie anime, erano basate direttamente sul manga di Dragon Ball, ed a causa di ciò nelle serie precedenti erano spesso presenti filler (in quanto il manga era più lungo da fare rispetto all'anime), come la battaglia tra Goku e Freezer su Namecc, che nell'edizione originale deve esplodere in 5 minuti, impiega 5 episodi. Visto che Dragon Ball GT non era basato sul manga, non ci sono parti filler. Di conseguenza, ben 4 saghe (Saga delle Sfere del Drago dalla Stella Nera, Saga di Baby, Saga di Super C-17 e Saga dei Draghi Malvagi) sono state completate in soli 64 episodi. Nella serie si può notare un tono musicale completamente diverso dalle precedenti serie, in quanto le tracce sono state composte da Akihito Tokunaga, sostituendo Shunsuke Kikuchi.
Dragon Ball GT è iniziato su Fuji TV alle 19:30 mercoledì 7 febbraio del 1996; esattamente una settimana dopo l'ultimo episodio di Dragon Ball Z. La serie continuò per 64 episodi, che si concluse con l'ultimo episodio il 4 novembre del 1997. La serie ebbe uno Share medio del 14,6%, con il massimo di 19,7% (episodio 2) e il minimo di 9,6% (Episodio 21). A differenza di Dragon Ball e Dragon Ball Z, Toriyama non ebbe nulla a che fare con la serie, se non un piccolo coinvolgimento come alcuni disegni dei personaggi e del Super Saiyan 4. I primi episodi, con un tono molto comico, ricordano molto la prima serie, dove c'erano molte gag, mentre gli episodi successivi hanno molta azione e hanno un tono drammatico come quello di Dragon Ball Z. Originariamente, la serie era destinata a concludersi con 40 episodi (terminando con la Saga di Baby), ma invece continuò per altri 24 episodi.
Coinvolgimento di Toriyama[]
Akira Toriyama fu accreditato come autore nei titoli di coda di Dragon Ball GT; supervisionando la produzione della serie, stesso processo utilizzato nelle due serie precedenti. Ha disegnato il logo GT, ha progettato l'aspetto dei personaggi più importanti del cast, oltre all'astronave che viaggia nello Spazio e il robottino Gil, inoltre ha anche creato varie immagini di Goku, Pan e Trunks su vari pianeti dell'Universo.
Toriyama sembra avere sentimenti positivi verso la continuazione delle sue opere, disegnò anche uno schizzo di Goku SSJ4 dopo l'uscita della serie, inoltre in un'intervista pubblicata su rivista quando Dragon Ball GT andava ancora in onda in Giappone, confermò il suo coinvolgimento, seppur sporadico, e disse che la Toei Animation aveva fatto un "buon lavoro", è che il plot di partenza che vede "Goku tornare bambino" gli piacque, e che esso sarebbe stato un tipo di storia con cui gli sarebbe piaciuto continuare la serie se ne avesse avuto ancora la motivazione.
Saghe[]
Edizione italiana[]
Come per le precedenti serie, anche il GT è stato doppiato presso la Merak Film, con il cast di voci praticamente invariato, fatta eccezione per Androide 17, in quanto in GT non è più doppiato da Patrizio Prata, visto che il doppiatore doveva già doppiare Goten da grande. In questa serie, salvo poche eccezioni, sono stati mantenuti i nomi originali giapponesi delle persone, a parte quelli già cambiati nella prima serie come Piccolo diventato Junior. Per le tecniche sono stati utilizzati nomi approssimati, che sono a volte cambiate nel corso degli episodi, come il Final Shine Attack di Vegeta, divenuto Raggio Lucente Finale, poi Attacco Finale e infine Lampo Finale, tecnica di Vegeta completamente diversa.
Manga[]
La versione cartacea di Dragon Ball GT è iniziata su Saikyo Jump nel gennaio del 2014, con la Saga dei Draghi Malvagi. Essendo che la storia originale è di un anime, questo caso può essere indicato come Animanga. Comunque, più che un manga sembra un fumetto.
Doppiaggio[]
Nome del personaggio | Doppiatore giapponese | Doppiatore italiano |
---|---|---|
Son Goku | Masako Nozawa |
|
Son Gohan | Masako Nozawa | Davide Garbolino |
Son Goten | Masako Nozawa | Patrizio Prata |
Chichi |
Naoko Watanabe |
Elisabetta Spinelli |
Bulma | Hiromi Tsuru | Emanuela Pacotto |
Vegeta | Ryō Horikawa | Gianluca Iacono |
Trunks | Takeshi Kusao | Simone d'Andrea |
Bra | Hiromi Tsuru |
Jenny de Cesari |
Piccolo | Toshio Furukawa | Alberto Olivero |
Crilin | Mayumi Tanaka |
|
Pan | Yūko Minaguchi | Federica Valenti |
Maron | Tomiko Suzuki | Tosawi Piovani |
Androide 17 | Shigeru Nakahara | Gabriele Calindri |
Pilaf | Shigeru Chiba | Sergio Romanò |
Maestro Muten | Hiroshi Masuoka | Mario Scarabelli |
Oolong | Naoki Tatsuta | Riccardo Peroni |
Ub | Atsushi Kisaichi | Nicola Bartolini Carrassi |
Mr. Satan | Daisuke Gōri | Riccardo Lombardo |
Videl | Yūko Minaguchi | Cinzia Massironi |
Androide 18 | Miki Itō | Debora Magnaghi |
Dr. Mieu | Kazuyuki Sogabe | Enrico Bertorelli |
Dende | Hiro Yuuki | Giuseppe Calvetti |
Gil | Shinobu Satouchi | Cinzia Massironi |
Mr. Popo | Toku Nishio | Flavio Arras |
Baby | Yūsuke Numata | Luca Sandri |
Suxinglong | Ken Yamaguchi | Alberto Sette |
Re Kaioh del Nord | Jōji Yanami | Cesare Rasini |
Kaiohshin il Superiore | Yuji Mitsuya | Giorgio Bonino |
Kaiohshin il Sommo | Reizo Nomoto | Maurizio Scattorin |
Freezer | Ryusei Nakao | Gianfranco Gamba |
Cell | Norio Wakamoto | Enrico Bertorelli |
Majin Bu | Kozo Shioya | Riccardo Rovatti |
Dio Drago | Kenji Utsumi | Giovanni Battezzato |
Narratore | Jōji Yanami | Mario Scarabelli |
Staff[]
- Regista: Minoru Okazaki
- Direttore della serie: Osamu Kasai
- Direttore episodi: Hidehiko Kadoda, Hiroyuki Kakudou, Junichi Fujise, Kazuhito Kikuchi, Mitsuo Hashimoto Osamu Kasai, Shigeyasu Yamauchi (ep 15), Takahiro Imamura, Yoshihiro Ueda
- Produttori: Koji Kaneda (Fuji TV), Kozo Morishita, Seiichi Hiruta (Toei Animation)
- Co-Produttore: Seiichi Hiruta
- Direttore scenari: Aya Matsui
- Sceneggiatura: Atsushi Maekawa, Aya Matsui, Daisuke Yajima, Junki Takegami (5 episodi), Masashi Kubota
- Trama: Shigeyasu Yamauchi (eps 15, 20), Kozo Morishita (ep 61)
- Responsabile di produzione: Yuichi Suenaga
- Disegno personaggi: Katsuyoshi Nakatsuru
- Disegni: Takashi Yoshiike
- Arte: Koji Sakaki, Tomoko Yoshida, Tsutomu Fujita
- Direttori Animazione: Akira Inagami, Kazuya Hisada, Kazuya Kuda, Masayuki Uchiyama, Naoki Miyahara, Tadayoshi Yamamuro, Noboru Koizumi, Shingo Ishikawa, Takeo Ide, Toshiyuki Sugano, Yuuji Hakamada
- Musiche: Akihito Tokunaga
- Regista: Nobuhiro Komatsu
- Effetti sonori: Hidenori Arai
- Montaggio: Shinichi Fukumitsu
Tracce musicali[]
- Sigle di apertura: "Dan Dan Kokoro Hikareteku"
- Versione 1: episodi 1~26
- Versione 2: episodi 27~64
- Sigle di chiusura:
- "Hitori ja Nai": episodes 1~26
- "Don't You See!": episodes 27~41
- "Blue Velvet": episodes 42~50
- "Sabitsuita Machine Gun De Ima Wo Uchinuko": episodes 51~64